LA DIFFICOLTÀ di un’escursione è data dalla sommatoria di più elementi
Dislivello altimetrico in salita e discesa, lunghezza, ore di cammino, tipologia del percorso e presenza di passaggi tecnici (suoli sconnessi o rocciosi, punti esposti o ripidi, ecc.)
La scala di difficoltà alla quale ci ispiriamo è quella del Club Alpino Italiano (CAI) che dal lontano 1863 istruisce i camminatori di montagna!
Esprimiamo le difficoltà delle con lettere e simboli (scarponi in una scala da 1 a 5)
FACILE (T) cioè turistica. Dislivelli in genere entro i 300-350 m. E’ il livello base, per chi comincia, dove si passeggia a ritmo bando su fondo semplice, con diverse soste documentate dagli approfondimenti della guida. Camminata di cultura, relax, piacevolezze. Sono le escursioni migliori dove cominciare, soprattutto se si viene da lunghi periodi di inattività. La fatica è poca, ma un minimo ci sta. Ricordate che il trekking è una esperienza alla portata di tutti, ma è movimento, dinamismo, blanda attività sportiva (non è come sedersi al cinema!)
MEDIO-FACILE (T/E) cioè turistica-escursionistica. Dislivelli in genere tra i 300 e i 500 m. Sono camminate ben affrontabili, ma un poco più lunghe, con salite/discese e condotte a passo moderato: occorre un minimo di allenamento e di disposizione al trekking, la fatica è ancora di basso livello, il fondo del percorso è tendenzialmente non insidioso, verrà dedicato spazio ad approfondimenti culturali e naturalistici.
MEDIA (E) cioè escursionistica. Dislivelli in genere tra i 500 e gli 800 m. Chi sceglie questa difficoltà affronta una vera escursione, sempre con la fruizione di un’adeguata documentazione naturalistica fornita dalla guida. Si suderà, talvolta con fatica, si salirà e scenderà con dislivelli non eccessivi ma neppure minimi, col terreno talvolta sassoso o parzialmente sconnesso, su sentiero o tracce, situazioni tipiche degli ambienti naturali più selvaggi e incontaminati. Occorre disporre di salute, allenamento, spirito di adattamento, capacità di camminare a ritmi costanti.
MEDIO-DIFFICILE (E+) cioè escursionistica, ma impegnativa. Dislivelli in genere sopra i 750 ma entro i 1000 m. Si comincia a fare sul serio, anche se le difficoltà altimetriche da superare non sono ancora ai massimi livelli, ma suoli rocciosi, lunghezza degli itinerari e ambienti che si attraversano richiedono disponibilità e adattamento alla fatica, per diverse ore.
DIFFICILE cioè per camminatori preparati e forti. Dislivelli in genere sopra i 1000 m. Sono escursioni da non sottovalutare, spesso lunghe e avvincenti! La difficoltà prevalentemente è quella fisica: rimaniamo sempre nell’ambito escursionistico, non arrampichiamo né scaliamo, ma talvolta occorre coordinamento e capacità di superare “ostacoli” (massi o cenge, passaggi rocciosi anche ripidi dove aiutarsi con le mani, senza esagerare). Sono indispensabili: motivazione e buona salute, resistenza alla fatica visti gli itinerari con dislivelli importanti, sicurezza di passo, intesa come capacità di muoversi con risolutezza per ore anche su pietraie, ghiaie e terreno instabile o pendente, assenza di vertigini, spirito di avventura. Ci troviamo in genere in ambienti di vera montagna.
E allora… trekking sia! Come capire se fa per me?
Il movimento del trekking è in costante, meravigliosa ascesa… evviva! Sempre più persone si “buttano” in queste gratificanti esperienze. Alcuni da soli, molti si rivolgono ad accompagnatori e professionisti del settore come le Guide Ambientali Escursionistiche – come è consigliabile – per affrontare in sicurezza percorsi in natura e in montagna.
Le guide ambientali ed escursionistiche (che sintetizzeremo in GAE) vi condurranno per sentieri sino a dove non sono richieste attrezzature alpinistiche: corda, picozza e ramponi. Obiettivo? Vivere esperienze aggregative, condividere emozioni e conoscere un territorio estremamente prodigo di sorprese: flora, fauna, geologia, paesaggi, storia, tradizioni, tracce antropiche e architettoniche che definiscono un contesto ambientale.
Ma occorre sempre prudenza, e capire se la proposta che si è individuata, calza veramente a pennello sulla nostra persona: questo aspetto è importante!
Molti gruppi, guide o professionisti utilizzano diverse diciture, spesso non convergenti in un’unica scala di lettura. Occorre quindi leggere attentamente la legenda che viene proposta per valutare la difficoltà.
Conoscere sé stessi è fondamentale prima di scegliere che trekking fare!
Prima di fare qualsiasi scelta, occorre conoscersi un poco.
Facciamoci queste domande:
- Voglio fare una rilassante passeggiata, oppure una escursione di più ore, o bensì una camminata impegnativa e lunga oltreché entusiasmante?
- Faccio un minimo di attività fisica (sport, piscina, palestra, lunghe camminate con saliscendi… diffidate di quelle in piano: sono poco probanti!) o sono fermo da mesi o anni? “Si ho fatto il Lago di Pilato… 8 anni fa poi basta…”Fa curriculum”, ok, ma fisicamente significa essere a zero!
- Sto bene di salute oppure ho acciacchi vari e limitazioni?
- Le mie motivazioni: spesso fanno la differenza! Voglio piacevolezza… voglio piacevolezza e sono disposto a faticare un po’…Sono in forma e carico/a: sono disposto a faticare, anche tanto!
- Esperienza: altro elemento importante! Sono alle primissime armi… oppure ho fatto qualcosa del genere… oppure faccio queste attività ogni volta che posso, non sono neofita.
Una volta chieste a noi stessi queste cose, possiamo procedere a valutare le difficoltà e caratteristiche dell’itinerario che sono indicate.
Mi sono interrogato a fondo… sono pronto/a per la scelta!
Ci siamo quasi: abbiamo inquadrato noi stessi. Ora occorre guardare LE ATTREZZATURE OBBLIGATORIE e NECESSARIE che sono richieste: è fondamentale! Nei nostri eventi sono sempre indicate.
Affrontare un trekking non correttamente equipaggiati, può diventare molto pericoloso!
Nelle escursioni di difficoltà MEDIA, MEDIO-DIFFICILE o DIFFICILES sono indispensabili, anzi obbligatori, gli SCARPONCINI DA TREKKING (da montagna) alti alla caviglia con suola scolpita. Per percorsi molto semplici, collinari o pianeggianti (T o T/E) sono accettabili anche le scarpe da trekking basse, anche se non fasciando la caviglia omettono una importante protezione.
Non presentatevi però con le scarpe da ginnastica: la guida vi potrebbe costringere a non partecipare, per la vostra sicurezza! Se avete dubbi, non esitate a contattate le guide indicate per le escursioni in oggetto.
Ricordate che la guida vi aiuterà e vi metterà nelle migliori condizioni, ma non dovete delegarle le vostre responsabilità! L’escursione la fate voi: è vostra esclusiva premura, oltre a seguire le indicazioni della guida, essere attrezzati e preparati fisicamente/mentalmente in relazione alla tipologia e alla difficoltà indicata: diversamente metterete in difficoltà non solo voi stessi, ma il gruppo e chi lo conduce.
Vi aspettiamo ai nostri trekking, cammini itineranti, week-end natura e viaggi trekking!